E
in Novembre, insieme al vino novello e alle castagne, si presenta anche il
folletto Nimue. Voi siete lì che girate nel bosco, raccogliendo i ricci già
caduti dagli alberi, e lui vi guarda con la sua aria furbetta per dirvi:
"Prendi tutti quelli che vuoi, ma non questo, perché è casa mia".
Per
fare il riccio ho realizzato prima due sfoglie con la pasta di mais color
Bianco avorio e le ho fatte asciugare appoggiandole su due supporti semisferici
(vabbè dai, non facciamo tanto i fanatici... erano due tazzine da caffè senza
manici rovesciate :p) in modo che la pasta di mais prendesse la forma di due
"calotte" .
Mentre
aspettavo che le due calotte indurissero per bene (circa tre giorni), ho fatto
gli aghetti di due diverse tonalità, i più scuri color cioccolato e i più
chiari di colore Beige, per dare "movimento" al riccio.
Una
volta finiti gli aghetti, ho ripreso in mano le due calotte precedentemente
preparate e le ho ricoperte con un ulteriore sfoglia di pasta di mais, questa
volta color Cioccolato, per creare la parte esterna del riccio.
A
questo punto, armata di pennellino, colla e pinzette, ho applicato gli aghetti
uno ad uno sulle calotte, dando precedenza a quelli più chiari e mescolando ad
essi, di tanto in tanto, quelli più scuri. (La facevo facile, io, pensando che
in un paio d'ore me la sarei sbrigata... Invece per fare tutte e due le parti
del riccio, mi è partita una giornata intera! O_O).
Il
riccio è stata la "prova del nove" per le mie diottrie, infatti se
d'ora in avanti volete chiamarmi Cesira (come la moglie di Enrico la talpa di
Lupo Alberto) ne avete facoltà ^_^'.
In
confronto la realizzazione di Nimue e della castagne è stata una passeggiata di
salute. Però mi sembra che stia bello comodo, nel suo riccio-rifugio.
Dimensioni:
altezza 6 cm, larghezza 9 cm circa
(non
disponibile)
Per vedere le
foto nelle dimensioni originali, cliccate sulle singole foto.
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